rapporti d'amore

Amore liquido – rapporti d’amore nel 21esimo secolo

Amore liquido è di Zygmunt Bauman, che è un filosofo. E se si sente che è un filosofo!

Questo articolo è la trascrizione del podcast che puoi trovare su tutte le principali piattaforme, Google Podcast, Spotify, Apple Podcast e altri. Puoi anche ascoltarlo direttamente qui:

Nella quarta di copertina c’è scritto che è stato uno dei più noti e influenti intellettuali del secondo Novecento, maestro di pensiero riconosciuto in tutto il mondo. A lui si deve la folgorante definizione della “modernità liquida”. Folgorante… Con “liquida” intende transitorio, senza assoluti, senza punti fissi, con la possibilità di mutare come vuole, ma anche perso nell’ansia della perenne incertezza e della perenne ricerca di sé.

Bauman ha scritto vari libri sulla modernità liquida e uno di questi è “Amore liquido”, che dovrebbe essere una discussione sui rapporti sentimentali nella modernità.

Ora, con modernità si intende vent’anni fa, perché il libro è stato pubblicato nel 2003. E si intende visto dagli occhi di una persona nata nel 1925. E quindi una parte non piccola del libro è dedicata al solito “ah i vecchi tempi, adesso i giovani…” di mio nonno, solo in versione intellettuale, con parole complicate. Certi commenti fanno un po’ tenerezza perché lui è tutto serio nel commentare l’impatto per esempio dei cellulari o della globalizzazione, ma lui si riferisce ai cellulari di una volta, quelli che telefonavano e mandavano gli sms e basta, non gli smartphone, e non sa come sarebbero andate le cose a livello globale. Una persona antica che commenta roba che per lui erano nuova e che per noi è roba da museo o la normalità in cui siamo cresciuti. Fa tenerezza quando parla dei centri commerciali.

Amore liquido libro a metà

C’è anche da dire che il libro non sembra scritto in maniera omogenea, è come se avesse scritto i suoi pensieri in maniera sparpagliata e poi sia stati messi insieme in una collezione. In particolare la seconda metà del libro non parla neppure di amore, e neppure di rapporti sentimentali, ma dei rapporti tra persone in senso globale, come si sono evolute le città, comunità e via dicendo. Per altro questa è la parte più superficiale e “vecchia”. Ci sono tanti luoghi comuni, il solito tono di come le cose si stanno disfacendo, cose che lui dice sono novità dell’epoca moderna ma in realtà sono sempre esistite, hanno magari solo preso una forma diversa. Per esempio dice “La sanzione ultima del potere sovrano moderno si è rivelata il diritto di esclusione dell’umanità”. Lui ovviamente si riferisce all’isolamento dell’individuo che non si conforma al volere del potere. Ha ragione, in Canada l’anno scorso hanno bloccato i conti correnti di chi protestava pacificamente contro le politiche del governo. Se non obbedisci ti viene tolto il diritto a guadagnarti da vivere, alla faccia della repubblica fondata sul lavoro, e ad avere una vita sociale. Però non è che in passato il potere autoritario non si comportava così. Oggi ci sono mezzi nuovi e fantastici in cui regimi autoritari possono isolarti dalla vita sociale e toglierti quei tanto sbandierati diritti fondamentali senza necessariamente doverti mettere in galera, ma non è che in passato non venisse applicato il principio. Venivi cacciato dalla città, non potevi entrare nei negozi, non potevi aprire un conto in banca, e via dicendo.

Libri consigliati

Ci sono vari commenti sulla natura dei rapporti tra le persone che sono molto poco sofisticati, sono luoghi comuni, ma sembra che stia dicendo chissà cosa perché la dice con un linguaggio complicato.  Su questo ci sono libri molto più profondi, Tabula Rasa di Steven Pinker che ho letto di recente e di cui parlerò una delle prossime volte o Menti tribali di Jonathan Haidt (puoi ascoltare il podcast su Spotify o su altre piattaforme, oppure leggere l’articolo). Li consiglio vivamente entrambi e sono molto più illuminanti. Cioè, ti permettono di andare avanti, di capire qualcosa di più, danno reali risposte, o almeno ti fanno accendere la lampadina. Ci sono idee nuove che fanno scattare qualcosa nella testa. Non in Amore liquido, almeno non nella seconda parte del libro.

La parte che ha meno senso di Amore liquido

Qua e là ci sono anche delle boiate che non riesco a capire come diavolo… a un certo punto commenta che Schindler’s List, il film, ha come tema… aspetta, “la sopravvivenza agli altri; sopravvivenza a tutti i costi in qualsiasi condizione, in qualunque modo, accada quel che accada”. Boh. Io ho visto un altro film. Ci sono critiche legittime a Schindler’s List, ma il tema è ovviamente il valore della vita umana, non il sopravvivere a ogni costo. Cavolo verso la fine te lo sbatte in faccia con Schindler che piagnucola che per il valore della sua spilletta avrebbe potuto salvare altre due persone e con la macchina un’altra persona e con la fede un’altra persona. Bauman usa il film come esempio che “il nostro mondo ha in scarso conto la dignità ma tanta fame di umiliazione ed è giunto alla conclusione che scopo ultimo della vita sia quello di sopravvivere agli altri”. Boh, non so francamente di cosa stia parlando.

Rapporti d’amore: la prima parte del libro

Adesso che mi sono lamentata del libro per un po’, passo alla prima parte del libro, dove effettivamente parla di amore e dove ci sono invece commenti interessanti e qualche perla. Non parlo mai di libri che non hanno alcun valore, secondo me. Questo non lo consiglierei, ma solo perché ci sono alternative migliori, però ha il suo perché.

Sentite per esempio questa: parte da ciò che aveva detto Socrate “l’amore non è amore del bello, ma generazione e procreazione del bello”. Dice “in altre parole, non è nella brama di cose pronte per l’uso, belle e finite, che l’amore trova il proprio significato, ma nello stimolo a partecipare al divenire tali cose. L’amore è simile alla trascendenza; non è altro che un altro nome per definire l’impulso creativo e, in quanto tale, è carico di rischi…” e poi dice “L’amore consiste nell’aggiungere qualcosa al mondo, e ciascuna aggiunta è la traccia vivente dell’io amante; nell’amore, il proprio io viene a poco a poco trapiantato nel mondo”.

La critica all’amore liquido moderno è la falsa e ingannevole promessa di “rendere l’esperienza dell’amore simile ad altre merci, che attira e seduce sbandierando tutte le sue qualità e promettendo soddisfazioni immediate e risultati senza sforzi”. Secondo me, quest’inganno è sempre esistito, ma è vero che oggi si dà sempre meno importanza all’impegno e alla responsabilità, che “ci si prova” spesso finendo per rinunciare quando si scopre che costa fatica. Cosa che anche lui dice.

Natalità e rapporti d’amore

Un commento che per me è stato illuminante è quello che fa sui bambini. Allora, sappiamo che c’è un problema di natalità, non si fanno più bambini. Perché? Di solito quando uno dice che bisognerebbe fare più bambini la risposta più comune è che non ce li si può permettere, i giovani non hanno le risorse per fare figli. La cosa strana in questa risposta è che in passato la gente era molto più povera di oggi, eppure faceva più figli, e anche oggi non è che i paesi più poveri sono quelli che fanno meno figli, anzi. E allora? Qualcosa non torna. Gente che ha molto di più di ciò che le persone avevano in passato fanno meno figli perché non se li possono permettere? Non ha senso. Credo che Bauman mi abbia risolto l’inghippo. Due cose da considerare. Dice: “il bambino doveva unirsi all’oikos della famiglia, accrescere la forza lavoro dell’officina o della fattoria e dunque a quei tempi […] si riteneva comunemente che l’arrivo di un figlio accrescesse il benessere della famiglia. […] I figli erano, nell’opinione di tutti, un buon investimento, e come tali ben accetti”.

E poi dice: “I figli erano ponti tra la mortalità e l’immortalità, tra la vita dell’individuo orribilmente breve e una durata (auspicabilmente) infinita della stirpe. […] Con la nuova fragilità delle strutture famigliari, con l’aspettativa di vita di molte famiglie più breve di quella dei suoi singoli membri, […]con la devozione a una qualsiasi delle svariate reti di parentela disponibili che si trasforma per un crescente numero di individui in una questione di scelta, e di una scelta revocabile, un figlio può ancora essere un ponte verso qualcosa di più durevole. Ma la sponda è avvolta in una nebbia che nessuno crede possa dissiparsi. […] Ponti che conducono nel nulla, o in nessun luogo in particolare: a chi servono? A che fine? Chi mai spenderebbe tempo e denaro per progettarli e costruirli? La nostra è un’epoca nella quale i figli sono, prima di ogni altra cosa e più di ogni altra cosa, oggetti di consumo emotivo.”

Visto che le gioie di essere genitori fanno parte di un pacchetto in cui sono contenute anche le pene dell’autosacrificio e le paure di pericoli ignoti, e visto che avere un figlio è diventata una scelta del tutto emotiva e non più pratica, il livello di sicurezza economica e di stabilità richiesti perché una persona ritenga che il gioco valga la candela sono più alti.

Potrebbe essere una risposta che non piace, ma ha senso.

La liquidità dell’identità

Altra cosa interessante è che Bauman aveva già colto l’arrivo della teoria del gender. Non la chiama così. Ma si potrebbe chiamare “identità liquida”. Scegli tu, decidi tu. Puoi essere chi vuoi, non devi neppure provare che sia reale. E aveva anche anticipato il problema. Dice: “la sottodefinizione, incompletezza e indefinitività dell’identità sessuale (al pari di tutti gli altri aspetti dell’identità di un ambiente liquido-moderno) sono un veleno e il suo antidoto fusi in un’unica potente super droga eccitante. La consapevolezza di questa ambiguità è snervante e genera un’ansia infinita; alimenta un’incertezza che può essere solo temporaneamente lenita, mai estinta del tutto. Lacera qualunque condizione scelta o ottenuta con tormentosi dubbi sulla propria correttezza e saggezza. Ma protegge anche dall’umiliazione dell’esito insoddisfacente e dal fallimento. C’è sempre la possibilità di attribuire la colpa a una scelta errata piuttosto che a una incapacità di dimostrarsi all’altezza delle opportunità offerte, allorché una prospettata felicità non si materializza.”

Chiudo con questa altra citazione “il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione”.

steven pinker
Tabula rasa di Steven Pinker – Esiste una natura umana?

La mente: programmata per ridurre la differenza tra ciò che vuoi e ciò che osservi. Ma qual è la nat…

vedi cosa succede
Oltre l’ordine regola #7: Impegnati quanto più riesci e vedi cosa succede

“Lavora quanto più riesci su almeno una cosa e vedi che cosa succede”. La settima regola…

rapporti d'amore
Amore liquido – rapporti d’amore nel 21esimo secolo

Amore liquido è di Zygmunt Bauman, che è un filosofo. E se si sente che è un filosofo! Questo artico…

ideologia
Abbandonare l’ideologia – La sesta regola di Oltre l’ordine

Questa è la sesta regola di Oltre l’ordine, di Jordan Peterson: abbandona l’ideologia. H…

peterson regole
“Non fare ciò che odi”: la #5 regola di Peterson

Questa è una regola che parla di coraggio “non fare ciò che odi”. La quinta regola di Pe…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *