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Considera Fleba – Space opera di Iain Banks

Considera Fleba è il primo romanzo del ciclo della Cultura di Iain Banks.

“Gentile o Giudeo, Tu che ruoti il timone e volgi lo sguardo al vento, Pensa a Fleba, che un tempo era bello e alto come te.”

Questa è una citazione da La terra desolata, di Thomas Eliot. E “Pensa a Fleba”, in originale “Consider Phlebas”, è il titolo del romanzo di fantascienza di Iain Banks, il primo dei libri del Ciclo della Cultura. In un’intervista Iain Banks dice che ha scelse il titolo perché suonava bene. Ed effettivamente suona bene, e il passaggio da cui è tratto dà un senso di fatalità e di giovinezza che presto se ne andrà, che all’interno poi del romanzo si può applica sia il protagonista che per la razza umana.

Primo volume del famoso Ciclo della CUltura di Iain Banks

“Il livello arrivava al labbro superiore adesso. Anche con la testa schiacciata contro la parete di pietra della cella il suo naso rimaneva solo a malapena sopra la superficie. Non avrebbe liberato le mani in tempo; sarebbe affogato.”…

Un marinaio naufraga, si unisce a una banda di pirati e parte alla ricerca di un tesoro fantastico in un’isola maledetta, difesa da un mostro. Versione Space Opera. Questo è il riassunto minimo che Iain Banks diede al suo stesso romanzo.
La prima scena è anche la migliore.

“Nell’oscurità della cella, nel fetore e nel caldo, mentre il sudore gli correva tra le sopracciglia e sulle palpebre serrate degli occhi e la sua trance continuava, una parte della sua mente provò ad abituarlo all’idea della sua morte.”

La Cultura nella serie di Iain Banks è una coalizione governata solo in apparenza dagli umani, ma in realtà guidata dall’intelligenza artificiale, Le Menti. La Cultura è in guerra con altre coalizioni che non hanno alcuna intenzione di piegarsi all’utopia della Cultura. La Cultura sta perdendo, o così sembra. Ma come può se è guidata da un’intelligenza superiore?Quali sono le sue intenzioni?

L’interpretazione di cosa voleva dire Iain Banks

“Ad un certo punto, poco dopo l’inizio del suo calvario, quando era ancora solo parzialmente nella sua trance, si era chiesto cosa sarebbe accaduto se avesse vomitato. Era stato quando le cucine del palazzo, quindici o sedici piani sopra di lui, se i suoi calcoli erano corretti, avevano mandato i loro scarti giù dalla sinuosa rete di tubazioni che portava alla sua cella si scarico. Il sudiciume gorgogliante e acquoso aveva distaccato del cibo marcio dalla volta prima che qualche disgraziato era affogato nello schifo e nell’immondizia, ed era stato allora che aveva quasi rimesso. Era stato quasi confortante riconoscere che non avrebbe fatto alcuna differenza nel determinare il momento della sua morte.”

Quali sarebbero le mosse che un’intelligenza artificiale ultra sofisticata farebbe per sfuggire morte? Che cosa sacrificherebbe nella scacchiera per alla fine vincere? E come definirebbe la vittoria? Qual è davvero in definitiva l’obiettivo? Prosperare? Essere liberi? Essere sicuri? E se vincere non fosse neppure l’obiettivo giusto? Che forse l’obiettivo sia la ricerca della verità? Oppure adempiere a un qualche destino? E come tutto questo verrebbe definito da un’intelligenza artificiale?

L’Utopia della Cultura di Iain Banks

La Cultura è pacifica, la Cultura vuole costruire una civiltà utopica. Ma la Cultura possiede anche “Circostanze Speciali”, un gruppo di persone ed entità che compiono atti contrari ai valori della Cultura per proteggere i valori della Cultura…
Sembra la storia di un solo personaggio, ma sembra anche la storia dell’umanità e forse della ricerca di cosa umanità significa. E a che cosa serve. Forse anche dell’incapacità dell’umanità di capire quando è diventata inutile nel grande schema delle cose.

Uno dei personaggi dice:
“Sei governato dalle macchine. Sei una via evolutiva senza futuro. Il problema è che per dimenticarti di questa verità cerchi di trascinare tutti gli altri nell’abisso con te.”

Se l’intelligenza artificiale guidasse la tua società verso un utopico futuro, andresti in guerra contro altre razze per difendere quel futuro, sotto la sua guida? E se decidessero che sei una pedina che dev’essere sacrificata per ottenere qualcosa di ancora più grande valore? Quanto l’intelligenza artificiale sarebbe disposta a sacrificare di sé stessa?

La scena di apertura del romanzo

Il protagonista del romanzo di Iain Banks è Horza, un Changer, una razza simile agli umani che però può modificare il proprio aspetto esterno a volere, per esempio acquisire le fattezze di qualcun altro nel giro di qualche settimana modificando i propri processi biologici. Horza è appeso al soffitto della sua cella, sotto i saloni dove l’elitè della gerontocrazia di Sorpen sta avendo un banchetto…

“Poi si era chiesto, in uno stato di nervosa futilità che alle volte affligge coloro che non possono far altro che aspettare in una situazione di pericolo mortale, se piangere avrebbe accelerato l’arrivo della fine. In teoria sì, anche se in pratica non avrebbe fatto differenza… 

… Il liquido, che poteva udire e sentire e odorare fin troppo chiaramente, e avrebbe potuto probabilmente vedere con i suoi non ordinari occhi se fossero stati aperti, ondeggiò a toccare la base del suo naso. Lo sentì bloccargli le narici, riempirle del lazzo che gli aveva prima torto lo stomaco. Ma scosse la testa, provò a forzare il suo cranio ancora più indietro contro la pietra, e il brodo ripugnate scivolò via. Soffiò dal naso e poté respirare di nuovo. Non ci sarebbe voluto ancora molto tempo. Controllò i suoi polsi di nuovo, ma non andavano bene. Ci sarebbe voluta ancora un’ora e più, e lui aveva solo minuti, se era fortunato. La trance si stava rompendo comunque. Stava tornando alla quasi completa consapevolezza, come se la sua mente volesse apprezzare completamente la sua propria estinzione. Provò a pensare a qualcosa di profondo, o vedere se la vita gli sarebbe passata davanti agli occhi, o ricordarsi all’improvviso di un vecchio amore, una premonizione o una profezia a lungo dimenticata, ma non c’era nulla, solo una sentenza vuota, e la sensazione di annegare nel lezzo e nell’immondizia di altre persone.

Che cosa significa essere umano

“Vecchi bastardi“, pensò. Uno dei pochi guizzi d’umore o di originalità che avevano saputo avere era stato di ideare un elegante, ironico modo di morire. Come gli doveva sembrare appropriato, trascinare le loro decrepite figure nelle latrine del banchetto per letteralmente defecare sui loro nemici, uccidendoli. La pressione dell’aria crebbe e il brontolio distante di liquido segnalò un altro sciacquone da sopra. “Vecchi bastardi… beh, spero almeno che tu mantenga la tua promessa Belveda“. Pensò una parte della sua mente mentre le tubazioni sul soffitto gorgogliarono e gli escrementi schizzarono nella massa calda del liquido che quasi riempiva la cella. L’onda passò sopra la sua faccia e si ritirò per lasciare il naso libero per un secondo e dargli il tempo per inspirare aria a pieni polmoni. Poi il liquido risalì gentilmente a toccare di nuovo la base del suo naso, e questa volta stette lì. Lui tenne il respiro.

Bleah…

Mi piace il protagonista. E’ uno di quei anti eroi e la storia non sottintende un finale gioioso. Domina un senso di fatalità, un senso di essere l’ultimo della specie.

“Che cosa vuoi? Un robot? Non ho un pulsante per spegnere le mie funzioni cognitive; non posso scegliere di non avere libero arbitrio. Posso facilmente giurare di obbedire a ogni ordine quali che siano le conseguenze; potrei fare voto di sacrificare la mia vita per te se tu me lo chiedessi; ma mentirei, così da poter vivere.”

Conclusione e curiosità sui romanzi di Iain Banks

E’ un buon libro. Un po’ episodico a volte, ma buoni personaggi e situazioni. C’è molta azione, tutta dentro un conflitto dove il protagonista e un piccolo granello di sabbia che cerca di fare la differenza, perlomeno per sé stesso. Il ciclo ha altri libri che si possono leggere indipendentemente. Questo comunque è il primo.
Ho visto che Urania ha pubblicato in italiano molto recentemente la prima trilogia in un volume unico. Non so dire sulla qualità perché quando ho comprato la mia copia non c’era una traduzione italiana in vendita per cui ho preso l’edizione originale in inglese (le parti del libro che ho inserito nell’articolo sono state tradotte da me, non sono prese dall’edizione dell’Urania). Avrei voluto comunque solo il primo libro. Magari però ne pescherò un altro da leggere, perché questo è stato molto buono.

Una curiosità: le piattaforme droni che SpaceX, l’azienda spaziale di Elon Musk, utilizza per recuperare il primo stadio dei Falcon 9 portano il nome di astronavi della Cultura. E sono nomi devo dire con una certa ironica poesia, “Just read the istructions” traduco a mano libera eh “Basta che leggi le istruzioni”, “Of course I still love you”, “Certo che ti amo ancora” e “A shortfall of  gravitas”, “Carenza di gravità”.

E no, non muore alla fine di quella scena.

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